In un settore competitivo come quello della ristorazione e dell’ospitalità, un CV fatto bene non è solo un pezzo di carta.
È la chiave che apre la porta di quella cucina stellata o di quella sala raffinata che sogni da sempre.
Eppure, tantissimi professionisti del settore – anche con anni di esperienza – si presentano con CV piatti, generici, sbagliati.
Risultato?
Vengono scartati prima ancora di arrivare al colloquio.
In questo articolo ti guidiamo passo dopo passo per creare il CV perfetto, quello che ti farà notare, chiamare, assumere.
Senza fronzoli, solo roba concreta.
Perché il tuo CV oggi viene ignorato (anche se sei bravo)
Se non ricevi chiamate non è perché non vali.
Il problema è che chi legge il tuo CV non ha tempo né voglia di indovinare quanto sei in gamba.
Un recruiter o un datore di lavoro nella ristorazione dedica in media meno di 10 secondi a ogni CV.
Se in quei 10 secondi non gli dai quello che cerca... sei fuori.
I problemi più comuni che vediamo ogni giorno:
CV troppo lunghi e confusi
Esperienze scritte come un elenco noioso
Mancanza di risultati misurabili
Nessun focus sul ruolo desiderato
Impostazione grafica antiquata o poco leggibile
Cosa deve avere un CV da ristorazione che spacca
1. Chi sei in 3 righe
Apri con un profilo professionale secco, chiaro, centrato. Niente romanzi. Rispondi a queste domande:
Che ruolo vuoi ricoprire?
Quanti anni di esperienza hai?
Qual è il tuo punto forte?
Esempio:
Cuoco con 12 anni di esperienza in cucina tradizionale italiana e fusion, specializzato in primi piatti e gestione brigata. Cerco una posizione come Sous Chef in un ambiente dinamico e creativo.
2. Esperienza: racconta, non elencare
Non basta dire dove hai lavorato. Devi mostrare cosa hai fatto, cosa hai migliorato, cosa hai ottenuto. Usa numeri, risultati, cambiamenti concreti.
Male:
Cuoco – Ristorante Il Gusto – 2018-2022
Bene:
Cuoco capo partita – Ristorante Il Gusto (Milano) – 2018-2022
Gestione completa della linea primi
Coordinamento di 3 commis
Riduzione degli sprechi alimentari del 25% in 6 mesi
Partecipazione al menù stagionale e introduzione di 4 nuovi piatti
3. Formazione: solo quella che serve
Nessuno vuole leggere l’intera tua carriera scolastica dalle elementari. Metti solo i percorsi formativi rilevanti:
Scuole alberghiere
Corsi professionali
Masterclass di cucina/sala
Certificazioni HACCP, sicurezza, allergeni
4. Competenze tecniche e soft skill
Fai due sezioni diverse:
Competenze tecniche: preparazioni, tecniche di cottura, software gestionale, conoscenze di vini
Soft skill: leadership, gestione dello stress, problem solving, team working
Non scrivere “so lavorare in team” se poi non lo dimostri. Inserisci un esempio sotto forma di risultato nella parte dell’esperienza.
5. Lingue parlate
Se parli inglese (o altre lingue), specifica bene il livello e se hai esperienze all’estero. Nel settore hospitality fa la differenza.
Attenzione all’impaginazione (anche l’occhio vuole la sua parte)
Un CV deve essere pulito, ordinato, leggibile.
Evita colori strani, font fantasiosi, paragrafi lunghi. Usa:
Font professionali (es. Arial, Helvetica, Calibri)
Al massimo due colori (nero e un colore guida)
Spaziature ampie e titoli evidenziati
Una sola pagina (due se hai più di 10 anni di esperienza)
Strumenti consigliati: Canva, Novoresume, Resume.io – hanno modelli già pronti per ristorazione e sala.
Errori da evitare come il sale nel dolce
CV anonimo: senza titolo, senza profilo, senza contesto
Errori di ortografia o grammatica: sembrano piccoli ma fanno una pessima impressione
Foto sbagliata: niente selfie, niente foto in divisa sporca. Sì a una foto professionale, neutra, pulita
Lunghezza infinita: tutto ciò che non serve, toglilo
Bonus: cosa inserire se sei all’inizio
Se sei giovane o stai cambiando ruolo (es. da commis a chef de partie), punta su:
Stage o tirocini, anche brevi
Progetti personali: hai fatto una cena privata per 20 persone? Dillo!
Formazione recente
Motivazione: una breve frase finale in cui spieghi perché vuoi quel ruolo
CV inviato e nessuna risposta?
Ecco cosa fare
Chiedi feedback se possibile
Rivedi il CV insieme a un coach (come noi)
Controlla se è adatto al tipo di annuncio
Personalizzalo: non mandare lo stesso CV a tutti.
Adatta almeno il titolo e il profilo iniziale
Conclusione: il tuo CV è il tuo biglietto da visita.
Trattalo come merita.
Nel mondo della ristorazione, la concorrenza è feroce, ma spesso basta saper raccontare bene la propria storia per fare la differenza.
E tu, se hai letto fin qui, hai già un vantaggio su chi continua a mandare lo stesso CV da anni.
Vuoi un check gratuito del tuo CV?
Oppure ti serve un modello personalizzato per la cucina o per la sala?
Scrivici ora.
Il tuo prossimo lavoro potrebbe essere a una pagina di distanza.